La sfida al cammino inizia subito col tappone pirenaico. 27 km con partenza a altezza 200m e arrivo a 700, superando un passo ad altezza 1400. Ci svegliamo prima dell’alba (ore 6.30), ci fermiamo a comprare un panino per il pranzo (solita baguette), una breve sosta per colazione fuori dalle porte della citta’ e via con la salita.
Il signore del rifugio ci aveva detto che la strada alta, la piu’ bella delle due, era da fare solo in caso di bel tempo. Il tempo e’ bello e quindi ci incamminiamo insieme a molti altri che seguono la nostra stessa strada. L’alba sorge alle nostre spalle e illumina uno splendido paesaggio pirenaico. La strada e’ per molto tempo una strada asfaltata e dai suoi tornanti si possono vedere gli altri pellegrini che affrontano la salita. Giunti ai mille metri inizia a fare freschino, il tempo si e’ rannuvolato. Poco dopo iniziera’ una gelida pioggerellina mista a neve. Giacca da sci, copertura allo zaino e continuare. Nulla ci avvisa che abbiamo superato il confine fra Francia e Spagna, a meno che un cartello in legno con scritto Roncisvalle in mezzo al nulla sulla montagna non ne sia il segnale. Da qui si abbandona la strada e si segue un impervio sentiero, lungo il quale si trovano ancora rimasugli di neve. Seguiamo il sentiero attraverso un bosco nel quale trovo il bastone che mi accompagnera’ lungo il cammino. Finalmente la strada inizia a scendere e arriviamo a Roncisvalle. Nel paese non c’e’ niente eccetto un monastero e due ristoranti. Ci facciamo dare i nostri letti alla Collegiata, il rifugio facente parte del monastero e fissiamo la cena (l’apposito menu del pellegrino) alle 19.00. Non c’e’ molto da fare nell’attesa: lavare se stessi, lavare i panni, chiacchierare con chi ti sta accanto. Ceniamo con zuppa di verdure, trota e patate fritte al tavolo con due tedeschi e poi ci dirigiamo alla messa delle venti, dove si celebra la tradizionale benedizione del pellegrino. Una volta benedetti ci dirigiamo nuovamente al rifugio. Qualcuno ha contato nella stanza comune 107 persone. Le luci si spengono alle 22 e si riaccendono alle 6.
107 persone!!!
Se c’è un po’ di gigia potete cimentarvi nella più grossa orgia del pellegrino esistente 😀
Sei un genio!
l’orgia nel monastero fa molto porno di bassa lega suchi.
la gigia è pigra… non cammina… si fa accompagnare in macchina.
come direbbe lino banfi: CANO BENèDETTO
ciao sono Roberta, vorrei partire i primi di giugno ds Genova vorrei sapere se mi conviene il treno o aereo grazie